I nostri spazi

I nostri spazi

Il Teatro della Juta

Situato nell’edificio che in passato fungeva da portineria e mensa per la vecchia Industria Juta, il nostro teatro è nato su iniziativa del Comune come Sala Polifunzionale, pensata per ospitare convegni e incontri culturali nella zona della stazione. Tuttavia, è stato solo nel 2013 che l’Associazione Commedia Community ha intrapreso un progetto di trasformazione, riconfigurando questo spazio in un autentico teatro e dotandolo delle attrezzature essenziali, grazie al sostegno della Fondazione Piemonte dal Vivo.

Nel corso del tempo, la sala è stata ulteriormente migliorata, con l’aggiunta di luci supplementari, un fondale e attrezzature aggiuntive, tutto finalizzato a garantire lo svolgimento senza intoppi di una stagione teatrale professionale, inclusa la realizzazione dell’Orange Festival. Inoltre, la sala continua a essere un luogo dinamico per incontri culturali e lezioni di teatro rivolte sia ai giovani che agli adulti.

Il Teatro della Juta

Situato nell’edificio che in passato fungeva da portineria e mensa per la vecchia Industria Juta, il nostro teatro è nato su iniziativa del Comune come Sala Polifunzionale, pensata per ospitare convegni e incontri culturali nella zona della stazione. Tuttavia, è stato solo nel 2013 che l’Associazione Commedia Community ha intrapreso un progetto di trasformazione, riconfigurando questo spazio in un autentico teatro e dotandolo delle attrezzature essenziali, grazie al sostegno della Fondazione Piemonte dal Vivo.

Nel corso del tempo, la sala è stata ulteriormente migliorata, con l’aggiunta di luci supplementari, un fondale e attrezzature aggiuntive, tutto finalizzato a garantire lo svolgimento senza intoppi di una stagione teatrale professionale, inclusa la realizzazione dell’Orange Festival. Inoltre, la sala continua a essere un luogo dinamico per incontri culturali e lezioni di teatro rivolte sia ai giovani che agli adulti.

Il Teatro civico di Gavi

Posizionato nel cuore di Gavi, il nostro teatro trova la sua dimora nella parte inferiore di un edificio storico originariamente destinato a diventare la Biblioteca Civica. Questa struttura vanta una platea rettangolare e una piccola galleria in legno, e in passato era destinata ad essere utilizzata anche come sala cinematografica.

Tuttavia, dal 2016, grazie agli sforzi congiunti dell’Associazione Commedia Community e del Comune, questo spazio è stato riconvertito in un teatro dedicato a ospitare una stagione teatrale professionale. Questa trasformazione è stata possibile grazie al prezioso supporto della Fondazione Piemonte dal Vivo.

La nostra sala può accogliere fino a 200 spettatori ed è dotata di un camerino e una piccola sala prove, offrendo così un ambiente completo e accogliente per gli artisti e il pubblico.

Il Teatro civico di Gavi

Posizionato nel cuore di Gavi, il nostro teatro trova la sua dimora nella parte inferiore di un edificio storico originariamente destinato a diventare la Biblioteca Civica. Questa struttura vanta una platea rettangolare e una piccola galleria in legno, e in passato era destinata ad essere utilizzata anche come sala cinematografica.

Tuttavia, dal 2016, grazie agli sforzi congiunti dell’Associazione Commedia Community e del Comune, questo spazio è stato riconvertito in un teatro dedicato a ospitare una stagione teatrale professionale. Questa trasformazione è stata possibile grazie al prezioso supporto della Fondazione Piemonte dal Vivo.

La nostra sala può accogliere fino a 200 spettatori ed è dotata di un camerino e una piccola sala prove, offrendo così un ambiente completo e accogliente per gli artisti e il pubblico.

Il museo

La storica fabbrica specializzata nella produzione di filati, tessuti di juta e, soprattutto, sacchi da imballaggio, ha svolto un ruolo cruciale ad Arquata Scrivia sin dall’inizio del Novecento. Durante il suo periodo di massima espansione, tra gli anni Settanta e Ottanta, la fabbrica impiegava fino a seimila lavoratori, principalmente donne. Questo numero equivaleva approssimativamente alla popolazione residente attuale della città, creando essenzialmente una comunità all’interno della comunità. Gli operai provenivano non solo da Arquata stessa, ma anche dalla vicina Val Borbera, da Serravalle Scrivia e dai paesi limitrofi dell’alta Liguria.

L’incidenza che la fabbrica aveva sulla struttura sociale di Arquata era colossale; praticamente tutte le attività economiche dipendevano dai lavoratori dell’Industria Juta.
Tuttavia, all’inizio di questo secolo, l’Industria Juta ha cessato la sua attività. La carenza di materie prime e le crisi di mercato hanno portato prima alla chiusura e poi alla demolizione dello stabilimento.

Sul terreno di 35.000 metri quadrati in cui sorgeva la fabbrica, è emerso un nuovo complesso residenziale e commerciale. A testimonianza del passato industriale della zona, rimangono la vecchia ciminiera, che funge da simbolo della Juta, e l’edificio che ospitava la portineria, la mensa degli operai e la residenza del custode. Due ambienti del piano inferiore dell’edificio sono stati oggetto di ristrutturazione e riconversione simultaneamente alla demolizione della fabbrica. Questi spazi sono stati trasformati nella sala teatrale, conosciuta come il “Teatro della Juta,” e una sala espositiva, denominata “Il Museo.” Tuttavia, un terzo ambiente al piano terra è attualmente inutilizzato e necessita di interventi di restauro. Al piano superiore, anch’esso necessitante di lavori di ristrutturazione, si trovano gli ampi locali della mensa, per i quali è in programma una futura progettazione. La sala espositiva, attualmente in allestimento per un’apertura prossima al pubblico, ospita numerosi macchinari originali dell’antica fabbrica, un vasto archivio di documenti commerciali risalenti ai primi anni del secolo scorso e una varietà di campioni di lavorazione della juta. Questi elementi combinati la rendono un sito di archeologia industriale di notevole importanza.

L’Accademia della Juta si prefigge di restituire alla vecchia fabbrica il ruolo di centro di aggregazione sociale che aveva in passato. Attraverso una riorganizzazione degli spazi e l’acquisizione di apparecchiature adatte, la sala espositiva sarà riaperta per accogliere visite guidate sia per gli studenti delle scuole che per chiunque voglia passare. Queste visite saranno strutturate come autentici spettacoli multimediali, inizieranno con la proiezione di un documentario sulla storia di Arquata e della fabbrica, per poi proseguire all’interno dell’area museale con un coinvolgente monologo teatrale. Questo monologo avrà come suggestivo palcoscenico la sala dei vecchi macchinari, creando un’esperienza immersiva e appassionante per i visitatori.

Il museo

La storica fabbrica specializzata nella produzione di filati, tessuti di juta e, soprattutto, sacchi da imballaggio, ha svolto un ruolo cruciale ad Arquata Scrivia sin dall’inizio del Novecento. Durante il suo periodo di massima espansione, tra gli anni Settanta e Ottanta, la fabbrica impiegava fino a seimila lavoratori, principalmente donne. Questo numero equivaleva approssimativamente alla popolazione residente attuale della città, creando essenzialmente una comunità all’interno della comunità. Gli operai provenivano non solo da Arquata stessa, ma anche dalla vicina Val Borbera, da Serravalle Scrivia e dai paesi limitrofi dell’alta Liguria.

L’incidenza che la fabbrica aveva sulla struttura sociale di Arquata era colossale; praticamente tutte le attività economiche dipendevano dai lavoratori dell’Industria Juta.
Tuttavia, all’inizio di questo secolo, l’Industria Juta ha cessato la sua attività. La carenza di materie prime e le crisi di mercato hanno portato prima alla chiusura e poi alla demolizione dello stabilimento.

Sul terreno di 35.000 metri quadrati in cui sorgeva la fabbrica, è emerso un nuovo complesso residenziale e commerciale. A testimonianza del passato industriale della zona, rimangono la vecchia ciminiera, che funge da simbolo della Juta, e l’edificio che ospitava la portineria, la mensa degli operai e la residenza del custode.

Due ambienti del piano inferiore dell’edificio sono stati oggetto di ristrutturazione e riconversione simultaneamente alla demolizione della fabbrica. Questi spazi sono stati trasformati nella sala teatrale, conosciuta come il “Teatro della Juta,” e una sala espositiva, denominata “Il Museo.” Tuttavia, un terzo ambiente al piano terra è attualmente inutilizzato e necessita di interventi di restauro. Al piano superiore, anch’esso necessitante di lavori di ristrutturazione, si trovano gli ampi locali della mensa, per i quali è in programma una futura progettazione. La sala espositiva, attualmente in allestimento per un’apertura prossima al pubblico, ospita numerosi macchinari originali dell’antica fabbrica, un vasto archivio di documenti commerciali risalenti ai primi anni del secolo scorso e una varietà di campioni di lavorazione della juta. Questi elementi combinati la rendono un sito di archeologia industriale di notevole importanza.

L’Accademia della Juta si prefigge di restituire alla vecchia fabbrica il ruolo di centro di aggregazione sociale che aveva in passato. Attraverso una riorganizzazione degli spazi e l’acquisizione di apparecchiature adatte, la sala espositiva sarà riaperta per accogliere visite guidate sia per gli studenti delle scuole che per chiunque voglia passare. Queste visite saranno strutturate come autentici spettacoli multimediali, inizieranno con la proiezione di un documentario sulla storia di Arquata e della fabbrica, per poi proseguire all’interno dell’area museale con un coinvolgente monologo teatrale. Questo monologo avrà come suggestivo palcoscenico la sala dei vecchi macchinari, creando un’esperienza immersiva e appassionante per i visitatori.