IL MERCANTE DI VENEZIA

di William Shakespeare
regia Luca Zilovich
con Emmanuele Calautti, Enrica Fieno, Simone Guarino, Luca Zilovich
riadattamento e regia Luca Zilovich
scenografie Sergio Zilovich
disegno luci Enzo Ventriglia
costumi Alice Rizzato
musiche originali Raffaello Basiglio

In un rinascimento reinventato, una compagnia di comici mette in scena la celebre storia di Antonio, il mercante di Venezia, che contrae un debito con l’ebreo Shylock, per sostenere i piani d’amore dell’amico Bassanio. La sfortuna però colpisce Antonio lasciandolo nelle mani dell’usuraio che pretende una libbra della sua carne.
In questa tragicommedia senza buoni o cattivi, tutti sono vittime di un mondo precario e ipocrita governato dal denaro e in cui si può vincere e perdere tutto nel giro di pochissimo. I personaggi shakespeariani incontrano qui quelli della Commedia dell’Arte portando in scena una pungente critica ad una società che assomiglia sorprendentemente a quella in cui viviamo.
L’incontro tra la commedia dell’Arte e Shakespeare crea uno spettacolo dinamico e veloce, in cui i quattro attori sono coinvolti in un gioco teatrale costantemente in bilico tra dentro e fuori la scena, in cui lazzi, canti e balli si intrecciano con l’opera originale. Il risultato è stato uno spettacolo dall’aspetto antico, ma dalle tematiche contemporanee. Un’allegoria storica, che evoca il passato tenendo conto del presente. Un intenso lavoro sul testo ha reso accessibili temi quali i limiti e la strumentalizzazione della legge e l’odio verso il diverso, senza snaturarli dal loro contesto originario. Venezia non incolpa Shylock per la sua appartenenza religiosa, ma per l’odio che esercita verso i cristiani. Lui è un outsider rispetto al mondo che lo circonda, e proprio questo mondo tenta di omologarlo, prima invitandolo a cena e poi obbligandolo a convertirsi.